
Non pagare l’affitto è reato? Scopri cosa si rischia
Il mancato pagamento dell’affitto è una questione regolata dal Codice Civile, che disciplina i doveri dell’inquilino. Sebbene esista una certa tolleranza per i ritardi nei pagamenti, il protrarsi della morosità può comportare serie conseguenze. Ma non pagare l’affitto è reato?
Conseguenze della morosità
Dal punto di vista legale, il mancato pagamento del canone di locazione non costituisce un reato penale, ma ha ripercussioni civili. Dopo 20 giorni dalla scadenza del termine concordato, il proprietario può intraprendere un’azione legale per il recupero del credito e l’avvio della procedura di sfratto. Le conseguenze possono includere:
- Sfratto per morosità: il locatore può chiedere al tribunale la liberazione dell’immobile.
- Decreto ingiuntivo: se l’inquilino non salda il debito, il suo nome può essere segnalato nei registri dei cattivi pagatori.
- Pignoramento: in caso di morosità elevata, si possono pignorare beni o stipendi.
Eccezioni: la morosità incolpevole
Esistono situazioni in cui l’inquilino può beneficiare di aiuti economici, come nel caso di morosità incolpevole. Se il mancato pagamento è dovuto a perdita del lavoro, malattia grave o eventi eccezionali, si può accedere al fondo di sostegno. Per farlo, occorre presentare domanda al Comune e dimostrare la riduzione del reddito.
Quanto tempo si può restare senza pagare?
Se ci si chiede “non pagare l’affitto è reato?”, la risposta rimane no, ma dopo due mensilità non versate il proprietario può avviare lo sfratto. In alcuni casi, il giudice può concedere una proroga per permettere all’inquilino di regolarizzare la sua posizione, ma il debito accumulato porta comunque alla perdita dell’immobile.
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