
In conclusione, “il bilanciamento sotteso alla temporanea sospensione delle procedure esecutive aventi ad oggetto l’abitazione principale è divenuto, nel tempo, irragionevole e sproporzionato“, si legge nella sentenza, “inficiando la tenuta costituzionale della seconda proroga (dal 1° gennaio al 30 giugno 2021)”. La Consulta ha comunque precisato che resta ferma in capo al legislatore, ove l’evolversi dell’emergenza epidemiologica lo richieda, la possibilità di adottare le
misure più idonee per realizzare un diverso bilanciamento, ragionevole e proporzionato, tra il diritto del debitore all’abitazione e la tutela giurisdizionale in sede esecutiva dei creditori.
Fonte: Il fatto Quotidiano